Quello che mi ha colpito è che metti il cambiare città fra le cose positive della voglia di fare: anche io ci penso spesso, ma poi mi chiedo se , come il personaggio femminile di Revolutionary Road di Yeates, questa particolare voglia di cambiare città non nasconda un Vuoto più grande e più incolmabile.
Ciao Raffaella, giusta considerazione. Come sempre, direi: dipende :) Dipende dall’intenzione profonda di questo cambio città, così come di tutto il resto. Non ho risposte certe, ma posso portarti la mia esperienza: ho cambiato città molte volte, spesso per fuggire da un sentire doloroso, ma l’ultima volta, in cui mi sono trasferita a Roma per vivere con il mio compagno, l’ho fatto con l’intenzione di costruire. Avevo sicuramente l’entusiasmo dei nuovi inizi, ma è stato anche doloroso lasciare la città in cui vivevo prima. Un abbraccio 😊
Quello che mi ha colpito è che metti il cambiare città fra le cose positive della voglia di fare: anche io ci penso spesso, ma poi mi chiedo se , come il personaggio femminile di Revolutionary Road di Yeates, questa particolare voglia di cambiare città non nasconda un Vuoto più grande e più incolmabile.
Ciao Raffaella, giusta considerazione. Come sempre, direi: dipende :) Dipende dall’intenzione profonda di questo cambio città, così come di tutto il resto. Non ho risposte certe, ma posso portarti la mia esperienza: ho cambiato città molte volte, spesso per fuggire da un sentire doloroso, ma l’ultima volta, in cui mi sono trasferita a Roma per vivere con il mio compagno, l’ho fatto con l’intenzione di costruire. Avevo sicuramente l’entusiasmo dei nuovi inizi, ma è stato anche doloroso lasciare la città in cui vivevo prima. Un abbraccio 😊